Oringone. Oring sostenibili per l’ambiente e a ridotto consumo energetico

17 March 2023
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Ridurre l’impatto energetico è una scelta che Oringone ha abbracciato con decisione, convinta che sia possibile coniugare la massimizzazione dei processi produttivi con un’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Diverse sono le azioni avviate dall’organizzazione: dall’adozione del sistema di gestione dell’energia 5001, alle migliorie tecnologiche, all’introduzione della figura dell’energy manager, un profilo ancora poco diffuso nelle imprese italiane, che quindi rappresenta un fiore all’occhiello di Oringone.

Energy manager, cosa fa e perché è importante?

Secondo gli ultimi dati della Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (FIRE), sul territorio nazionale sono circa 1700 gli energy manager nominati da soggetti obbligati (organizzazioni con consumi annui superiori a 10mila Tep, ossia “tonnellate equivalenti di petrolio”, unità di misura che identifica la quantità di energia emessa da una tonnellata di petrolio grezzo in combustione). Un dato a cui si aggiungono ulteriori 750 operatori richiesti volontariamente da imprese non obbligate a introdurli, come Oringone. Imprese che hanno riconosciuto l’importanza di dedicare una maggiore attenzione all’impatto energetico del proprio business, facendo una scelta etica di eccellenza.

Compito della figura dell’energy manager è individuare azioni, interventi e processi utili a promuovere un miglior utilizzo dell’energia. Tra le mansioni anche la stesura di bilanci energetici, la preparazione di dati energetici previsti per legge e la redazione di piani energetici con precisi obiettivi di risparmio. Accanto a questo fondamentale anche il monitoraggio della situazione energetica in azienda.

Performance energetiche migliori, tra risparmio e minor impatto ambientale

«Avere un energy manager nella nostra azienda è fondamentale – spiega Leonardo Manoiero, responsabile dell’area Quality, Environmental, Energy & Safety di Oringone – è una figura che dispone interventi orientati al miglioramento delle performance energetiche, che si traducono in risparmio di risorse e minore impatto ambientale».

Diversi sono i tipi di interventi che l’energy manager attua in Oringone, organizzati su tre piani: procedurali, comportamentali e sui macchinari. A livello di procedure ci sono alcune serie di azioni che possono ridurre l’impatto energetico, anche con accorgimenti semplici, uno dei quali è «gestire la fase di post vulcanizzazione in modo tale da sfruttare la piena potenzialità dei forni senza sprecare energia» – precisa Manoiero – I cicli possono durare anche 12 ore, farne di meno riduce sensibilmente gli sprechi».

Anche sul piano dei comportamenti le buone pratiche cambiano tutto e in questo senso Oringone ha deciso di investire in formazione: «abbiamo disposto dei corsi, organizzato momenti informativi e installato dei cartelli che ricordano azioni virtuose salva energia».

L’impatto energetico dei macchinari, infine, è oggetto di valutazione dell’energy manager, «è lui che li controlla reparto per reparto, verifica l’impianto di ventilazione e di riscaldamento, si occupa inoltre di controllare gli impianti energivori e individuare i provvedimenti più efficaci per ridurne il peso sul bilancio energetico dell’azienda».

Il risparmio energetico e la sostenibilità passano dalla tecnologia

Oringone ha scelto di conseguire un’altra certificazione, quella relativa al sistema di gestione dell’energia 5001: un complesso di strategie, norme e processi necessari in un’impresa per migliorare le proprie prestazioni energetiche, con un focus particolare su risparmio ed efficientamento energetico. L’azienda ha adottato questo standard obbligandosi quindi a ridurre le emissioni di gas serra generate dal processo di produzione di oring, contribuendo alla realizzazione degli obiettivi sanciti dal protocollo di Kyoto.

Inoltre, sempre in questa direzione, Oringone ha disposto degli investimenti in tecnologia il cui risultato va sempre in direzione di un alleggerimento del carico energetico: «abbiamo installato un sistema programmabile che controlla l’accessione e lo spegnimento di macchinari e il sistema di illuminazione». Nel caso di macchinari dove ciò non era possibile, Oringone ha investito sostituendo le macchine con soluzioni più recenti e performanti anche a livello energetico.

Accanto a questo, Oringone ha adottato anche caldaie a condensazione di ultima generazione abbinate a pannelli solari e un E-power, un macchinario innovativo di Energia Europa, capace di regolare l’energia elettrica utilizzata, generando un’ulteriore e decisamente notevole riduzione delle emissioni di Co2. «Basti pensare che in un anno grazie a questa tecnologia evitiamo di immettere nell’atmosfera una quantità di Co2 pari a 58.504,10 kg – commenta il responsabile dell’area Quality, Environmental, Energy & Safety di Oringone – Considerando che un albero assorbe 22 kg di Co2 all’anno, utilizzando E-Power ha ammortizzato le emissioni come potrebbero fare ben 2659,28 alberi».

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